Lettera a
Babbo Natale
Centro di Cure Niruàl
11
dic
Qual è la priorità oggi per ognuno di noi in piena pandemia? Imparare a respirare per imparare a vivere.
ANNO 2020: C’ERA UNA VOLTA LA PANDEMIA
In qualche cassetto di memoria ci dev’essere l’ultima letterina di Natale scritta da noi bambini.
Su come si stia operando in questa pandemia, su come il Covid19 stia provocando scelte congrue o meno, vorremmo chiedere molto a molte persone, dai rappresentanti dello stato, alle istituzioni sanitarie, scientifiche, della cultura, della religione, dei media.
Lo faremo. Qui ora poniamo la domanda più importante della responsabilità, come singoli, come Centro di Cure Niruàl. Oggi, con qualche capello bianco e ruga espressiva in più, possiamo indirizzare questa lettera con il nostro più profondo desiderio a … noi stessi!
DI CHE COSA ABBIAMO BISOGNO?
Qual è l’emergenza del nostro cuore?
Infranti sogni o aspettative che cosa oggi può “rianimarci”?
Le terapie intensive piene di malati sono un’immagine che turba, ma il nostro star fuori dall’ospedale quanto corrisponde a un vero “benessere”?
Ogni giorno che apriamo gli occhi in questo mondo quali percezioni ci abitano? Riusciamo a respirare?
L’inspirazione, 1° tempo dei 4 che compongono il ciclo del respiro, è il tempo in cui portiamo l’universo dentro noi stessi (non a caso definito come il momento “artistico” per eccellenza). A esso segue una pausa, un tempo di elaborazione che muove verso la restituzione di quanto accolto ed elaborato, l’espirazione, e infine una nuova pausa prima di un nuovo inizio di ciclo.
Ecco: al mio Babbo Natale interiore potrei chiedere di imparare a respirare, e già sarebbe tutto! Perché?
“…al mio Babbo Natale interiore potrei chiedere di imparare a respirare, e già sarebbe tutto!“
PER VIVERE BENE OCCORRE AVER COLTO IL SENSO DEL RESPIRO, CHE È IL SENSO DELLA VITA
In termini essenziali ognuno di noi è una struttura in grado di portare dentro di sé l’Universo, elaborarlo, prendersi ciò che serve al proprio scopo, e restituire ciò che non è più necessario. Il sistema vivente può essere assimilato come un’immensa creatura, nelle sue molteplici immagini e forme, che compie quest’azione, continuamente, progressivamente, consentendo un fluire e trasformarsi di energie.
Ma torniamo alla nostra sveglia mattutina. Che cosa, in quel misterioso contenitore che è la nostra anima, alberga al risveglio? stanchezza? frustrazione? mancanza di desiderio?
VIVERE È TRA LE PROFESSIONI PIÙ DIFFICILI OLTRE CHE PERICOLOSE! ☺
Nulla è scontato, nulla è da subire. Tutto invece è da interpretare, vivere, pienamente, soggettivamente, con la fatica di sempre, con l’attrito usato dal bambino che impara a camminare: quel bambino siamo noi, sempre, a ogni provocazione della Vita.
Quindi? Quindi, caro Babbo Natale del mio cuore, la novità, come diceva Lucio Dalla, è che grazie alla provocazione planetaria di un virus, io mi sto preparando. Prepararsi è attivarsi perché la propria condizione divenga all’altezza dell’evento. Ci si prepara a una cerimonia, a un esame, a un incontro. Prepararsi vuol dire mettere in campo energie specifiche.
Come facciamo allora a… prepararci a vivere? Non dovremmo essere già attrezzati? Sì e no. Sì perché la nostra struttura biologica è frutto di continui adattamenti evolutivi che hanno consentito di giungere all’oggi. No perché ognuno di noi è chiamato a rispondere in prima persona all’esperienza unica dell’esistenza, del suo speciale respiro, della sua particolare ispirazione e vocazione. Per quanto attrezzati noi ogni giorno sviluppiamo una coscienza nuova dell’Essere, respiro di ogni giorno, di ogni istante.
UN’EMOZIONE FONDAMENTALE INTERFERISCE CON Il RITMICO FLUIRE DEL RESPIRO: LA PAURA
Il respiro bloccato, sospeso, arresta la vita, se ne ritira, in un moto di perdita di fiducia, del suo naturale e ritmico prendere e lasciare andare.
Torniamo nuovamente alla nostra sveglia del mattino. Che cosa ci dice il nostro respiro? E’ corto, interrotto, bloccato? Quale movimento prevale? In quale pausa ci siamo ritirati dalla vita o ci siamo persi? Ascoltiamo il nostro respiro, iniziamo da lì: non manca molto a Natale, ma noi rischiamo di mancare moltissimo a noi stessi nell’ispirazione a Vivere.
Rosanna Scancarello
Responsabile Centro di Cure Integrate Niruàl
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Accogliamo, valutiamo, orientiamo il paziente verso uno specifico approccio di cura o verso un programma di interventi integrato con più operatori. Ogni passo nasce da un attento ascolto della persona, delle sue manifestazioni (sintomi e segni) e dalla scelta condivisa del percorso utile e sostenibile per ogni soggetto.
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