Cappuccetto Rosso al Lupo: ti devo parlare.

Centro di Cure Niruàl

16
FEB

  • Sai Lupo sono un po’ stanca…Da alcuni mesi ho dei disturbi,
    strani comportamenti, somatizzazioni, sensi di colpa: ho bisogno di cure, cure non palliative…
  • Cappuccetto eccomi: counselor nonché medico olistico!
    Che succede? Non ci sono abbastanza fiori qui? Non t’interessano
    più le bellezze di questo bosco?
  • No, non te la prendere, è tutto, tutto molto affascinante, ma…
  • Vuoi che ti guidi nel sentiero verso il bosco vicino?

“… Sono stanca di questa favola!”

  • No, vedi, è proprio questo il punto, vorrei uscire dal bosco,
    vorrei tu ti mostrassi per quello che sei: insomma sono stanca di
    questa favola!
  • Ma Cappuccetto, come pensi possibile uscire dal bosco? Inoltre
    io, da sempre mi mostro per quello che sono, un lupo, ma questo
    non sembra averti mai turbato, anzi ne parevi piacevolmente
    sorpresa…!
  • Certo, finché non sapevo come andava a finire…No, sul serio,
    adesso basta. Vorrei andare oltre, il mio, il tuo ruolo: potremmo, che
    ne so, scrivere un’altra storia, non ti pare?
  • Cappuccetto, Cappuccetto, guarda che i processi di
    trasformazione dell’anima non mutano come le mode!
  • Vedi che non capisci, hai ancora l’istinto predatorio di secoli fa! Anche l’anima evolve, e così i processi che la guidano. Non
    penserai che io, nel 2021, sia ancora a lasciarmi incantare dalla storia dei fiori nel bosco, o tanto meno da rivelarti dove abita mia nonna, per farmi fregare da te!
  • Non in modo così grossolano, ma ti assicuro che certe strategie, adeguate ai tempi d’oggi, funzionano ancora molto bene…
  • Sarebbe a dire?
  • Beh ci sono fiori e fiori! Per distoglierti dal tuo percorso, verso la saggezza dell’anima, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Innanzi tutto il grande bosco della RETE. La connessione permanente con l’esterno è la garanzia che tu, a casa di nonna, non ci arriverai mai! E se anche dovessi riuscire a disconnetterti e ricordarti anche solo per poco l’incarico di tua madre, di portare la focaccia e il vino alla nonna, molte nuove strategie ho messo a punto.
  • Non sono sui social, e limito al massimo le mie comunicazioni sugli Smartphone
  • Ragazza saggia, ma in questo mondo ho molti alleati. Se la rete non ti inghiotte, le norme, i vincoli, la spersonalizzazione della tua anima sono garantite dal più potente sistema di distrazione di massa: la visione commerciale dell’esistenza. Tu sei in quanto consumatrice: da questa rappresentazione, da questo bosco incantato non è facile uscire…
  • Credi non ci faccia i conti tutti i giorni? Ma è proprio questo gioco che ha perso la sua seduzione!
  • Non mi dire che sei insensibile a una bella casa, bel marito, bella auto?

“IO soffro”

  • Mi interessano eccome! Ma nel contempo…soffro.
  • What?
  • Eh, so che questa cosa fai fatica a capirla, ma è proprio questo il punto. La sofferenza che io sento, non è la mancanza di una cosa o l’altra. È che devo portare alla nonna questo nutrimento, la nonna mi sta aspettando, da sempre. Il mio dolore è il ricordo, la reminiscenza di questa visita, senza nulla togliere al viaggio, e a te Lupo, con tutto il rispetto dei ruoli.
  • E…, e quindi?
  • Non saprei Lupo, ma qui la storia va cambiata. Certamente tu hai un ruolo, ma va adeguato a oggi.
  • Scusa, non ti seguo. Non ti sembra che la rete e tutte le anestesie, amnesie, specchi deformati in cui l’anima non riesce più a ritrovarsi, no dico, non ti pare che bastino?
  • Secondo te che cosa può insidiare oggi maggiormente la strada dell’anima verso se stessa?
  • Beh, vediamo: la distrazione, l’appiattimento del pensiero, l’indurimento così come il rammollimento del cuore, la percezione unidimensionale della realtà… Direi che ce n’è abbastanza, no?
  • Allora bisogna adeguare la favola. Al posto del bosco un edificio asettico, al posto dei fiori…che ne so, la miriade di cose irrilevanti che circolano, che scambiamo sul web più che nell’esistenza, che distraggono dalla strada. Poi molti, molti, guardiani…
    In fondo, sai, ho molta nostalgia della nostra vecchia versione. Le emozioni, le paure, e persino gli inganni, tutto, era molto, molto più definito.
  • Evidente che ho fatto dei master, ed i travestimenti oggi sono molto più raffinati. Allora come procediamo?

“Un salto di Coscienza”

  • Intanto, come vedi, in questo nostro dialogo c’è un bel salto di Coscienza. Ora tu sei un po’ meno irrigidito nel tuo ruolo di Lupo ed io in quello di Cappuccetto. Propongo una riscrittura della favola, da parte di ciascuno dei nostri fedeli lettori. Per farlo suggerisco che ognuno trovi dentro di sé chi fa il lupo, ovvero quale parte del nostro EGO ci intrappola, per divorarci. Proviamo ad osservare il nostro Cappuccetto pronto al viaggio, la nonna e il cacciatore, che viene a salvare entrambe dal ventre del lupo. E se avete bisogno di aiuto, orientamento tra tutte le parti in scena, scriveteci, io e il lupo siamo pronti ad aiutarvi, vero Lupo?
  • Certo…, come no!

Cappuccetto Rosso e il suo Lupo

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