arte terapeuta secondo il metodo “Luce, colore e tenebra” di Liane Collot d’Herbois

Intervista ad Emanuela Pagani

23
mar

Sono un’arte terapeuta, ovvero utilizzo la pittura come strumento di aiuto. Ho sempre lavorato con colori e pennelli, avendo un passato da illustratrice, ma ad un certo punto ho sentito l’esigenza di una formazione prettamente artistica: ho frequentato così un’accademia di pittura ad indirizzo antroposofico, alla quale sono seguite due formazioni in arte terapia, sempre ad indirizzo antroposofico. Sono così approdata al metodo pittorico che utilizzo attualmente.

Ci puoi dire qualcosa dell’origine di questo metodo?

Il metodo si chiama “Luce, colore e tenebra” ed è stato creato da Liane Collot d’Herbois, pittrice, terapeuta e insegnante, vissuta il secolo scorso (1907-1999). Nasce come pittrice, incontra il pensiero di Rudolf Steiner e, sulla base delle sue indicazioni, si chiede come poter dipingere rispettando la natura spirituale dei colori e la loro essenza. Raccogliendo gli impulsi che Steiner aveva dato per la pittura, Liane Collot intraprende una ricerca che dura tutta la sua vita, sviluppando questo metodo di pittura terapeutica, basato essenzialmente sull’effetto del colore.

Puoi dirci qualcosa in più, e spiegarci come si svolge una seduta di arte terapia?

Questo tipo di arte terapia, che si svolge a livello individuale, è organizzato in cicli di 16 incontri per gli adulti e di 13 per i bimbi.
Nei primi 6 incontri la persona dipinge dei lavori liberi raccogliendo alcuni miei input.

Attraverso questi primi lavori, alcuni realizzati con la tecnica del carboncino e altri con i colori ad acquerello, ha la possibilità di esprimersi, “mettersi sul foglio”, in qualche modo mostrando ed alleggerendo il proprio mondo interiore. Questi dipinti iniziali sono molto importanti anche per il terapeuta, che raccoglie elementi per capire dove “si trova” la persona rispetto alle leggi del colore.

Si parte dal presupposto che ciascuno di noi ha i colori dentro di sé. Portiamo dentro di noi, attraverso i sensi, molteplici impressioni e percezioni: pensiamo ai profumi, alle emozioni, al contenuto di un libro o di una poesia… Il colore è un nutrimento speciale che va ad alimentare e muovere la nostra interiorità. Ciascuno di noi poi, a seconda del proprio vissuto e del proprio carattere, lavora interiormente questi colori e, possiamo dire, li organizza in maniera individuale dentro di sé.

Semplificando, possiamo dire che l’essere umano in salute ha dentro di sè i colori ordinati in un certo modo. Questa immagine sana orienta il lavoro dell’arte terapeuta che, partendo dall’osservazione dei lavori liberi, accompagna, con successivi lavori guidati, la persona verso una situazione di maggior armonia, avvicinandosi agli archetipi dei colori e a un ordine migliore. Dipingendoli sul foglio li cambiamo dentro di noi. Ovviamente ciascuna persona avrà bisogno di alcuni colori e non di altri: anche per questo motivo un percorso di arte terapia con questo metodo è individuale.

Alla base di tutto questo c’è la considerazione del colore nella sua essenza: possiamo pensare ai colori come a degli esseri, ognuno dei quali ha un suo carattere. Questo carattere si esprime al meglio nel momento in cui viene dipinto secondo le leggi archetipiche: un rosso dipinto con il “gesto” archetipico del rosso è nel pieno della sua espressione, e quindi più efficace.
Oltre a ciò, le tecniche utilizzate sostengono l’espressione delle qualità specifiche dei colori: ad esempio con l’acquerello, molto sottile e trasparente, ci avviciniamo al colore atmosferico, non materico, come quello che possiamo vedere nel cielo, e in questo modo l’effetto terapeutico del colore acquisisce forte intensità.

Per chi e’ consigliato questo approccio di cura?

Per tutte le età, con i bambini si parte dai 5 anni. E’ una terapia che va bene per tutti, anche per portatori di disabilità o per malati psichiatrici. Nella visione antroposofica là dove c’è una malattia c’è il venir meno di una connessione con la parte profonda di noi stessi. Lavorando con il colore in questo modo ci si avvicina al nostro nucleo profondo, quindi si ha modo di risanare questa connessione e di ritrovare un migliore equilibrio. In altre parole, come in ogni terapia naturale, non ci si occupa direttamente della malattia ma della cura e del riequilibrio della persona.

Quali effetti hai potuto verificare su ansia e depressione?

La prima cosa che avviene in chiunque faccia un percorso di questo tipo è un maggiore contatto con se stessi: è qualcosa di sottile che si può percepire chiaramente sia in adulti che in bambini. Questa connessione più profonda con se stessi generalmente porta fiducia, e quindi calma e maggiore concentrazione. Con una maggiore fiducia, ansie e depressioni si trasformano. E’ possibile prendere coscienza ed elaborare naturalmente ciò che la malattia ha portato, il suo significato profondo, ma in generale accade che le tensioni si sciolgono, e, al contrario, dove ad esempio c’è bisogno di un maggior vigore, questo, con i suoi tempi e i suoi modi, si manifesta, portando miglioramenti dell’umore, maggiore leggerezza e apertura verso il futuro. In altre parole solitamente si mette in atto un processo di trasformazione anche molto profondo. Si possono avere effetti anche sul piano fisico, ad esempio un miglioramento del sonno.

E’ necessario saper disegnare?

No, non è richiesta nessuna capacità in questo senso. Le tecniche sono relativamente semplici, e, non essendo una questione di tecnica, posso dire che, a volte, può essere più “complicato” per le persone che già sanno dipingere, perché devono in qualche modo lasciare andare ciò che sanno, per buttarsi in una nuova avventura…

Possiamo dire che l’arte terapia mi fa bene perchè esprimo una parte di me e metto in movimento la mia creatività?

Direi che, per ciò che riguarda questo metodo, non è esattamente così. Questo tipo di pittura è piuttosto una pittura meditativa, di ascolto, dove ci si immerge nel colore. La parte espressiva viene sperimentata all’inizio, nella realizzazione dei lavori liberi, perché viene chiesto di portare sul foglio qualcosa che fa parte della nostra interiorità. Nelle sedute successive invece, con gradualità, viene chiesto di sviluppare maggiormente l’ascolto, e in qualche modo di interiorizzare una “disciplina” del colore: ogni colore va infatti dipinto secondo una modalità precisa, proprio per avvicinarci, come ho detto, al suo archetipo, e quindi alla salute.

Anche laddove le capacità tecniche sono ridotte si può fare un’esperienza profonda della natura del colore: in qualche modo ci si affida a forze invisibili, e infatti spesso succede qualcosa nell’invisibile più che nel visibile…
Queste forze, che sono i colori, (o gli archetipi di luce e tenebra da cui i colori hanno origine), le rendiamo visibili sul foglio, e dipingendole le richiamiamo; in questo modo agiscono su di noi. Per esempio, se dipingo blu rispettando al meglio il suo carattere, il blu arriva e va ad integrare e nutrire il blu della persona che lo dipinge o che lo osserva. Una persona molto malata o debilitata, che non può dipingere, può osservare e avere comunque nutrimento e beneficio dal colore, che possiamo quindi considerare come una medicina.

Qual e’, secondo la tua esperienza, l’atteggiamento dei medici rispetto all’arte terapia?

Non sono pochi i medici che la consigliano, talvolta come terapia adatta al paziente che ha difficoltà a verbalizzare, e/o fatica ad elaborare con la parola il suo vissuto interiore. E questo sicuramente ha senso, lavorando l’arte terapia su un piano esperienziale e non cognitivo; ma questo tipo di pittura, proprio per il fatto di connetterci al nostro centro, risulta adatta a chiunque, e per le problematiche più diverse. Per esempio riporta equilibrio in momenti biografici difficili come un lutto o un trauma; è un grande sostegno, aprendo una via di trasformazione e quindi di guarigione, in caso di malattie fisiche gravi come un tumore, oppure nel caso di disagi della psiche, come ansia, depressione, attacchi di panico…

Perche’ hai scelto questa metodo per la tua terapia?

Dopo due formazioni molto interessanti mi sono innamorata del modo in cui Liane Collot parla dei colori, così profondo ed essenziale. Da un certo punto di vista è un metodo semplice, si usano principalmente solo due tecniche: l’acquerello e il carboncino, ma grazie anche a questa essenzialità è possibile arrivare veramente molto in profondità. L’eredità che lei ha lasciato è molto speciale, si arriva più in fretta a focalizzare l’obiettivo, in modo puntuale per ciascuna persona, e a trasformare.

Luce, colore e tenebra: qual e’ il significato di questa triade?

Il colore è, nella pittura, l’elemento centrale e peculiare. Luce e tenebra sono i due principi da cui tutto ha origine: anche il colore nasce dall’incontro della luce con la tenebra. La tenebra non va considerata come ombra, o oscurità, e non ha quindi un’accezione negativa. Va considerata invece come madre spirituale, matrice della sostanza, da cui origina la vita. Possiamo immaginare una sostanza di calore invisibile, da cui prendono vita poi i 4 elementi. Questi elementi si combinano in maniera diversa per creare ogni cosa: noi, esseri umani, e tutto ciò che ci circonda.

La sostanza-tenebra si offre alla vita, e la luce la mette in movimento creando forma: tutto ha origine da questo incontro. Anche il colore nasce dall’incontro dell’atmosfera (che è una sostanza, pur rarefatta, sottile, ma sostanza) con la luce.

A seconda del tipo di luce e tenebra nasce un colore piuttosto che un altro. Nel cielo abbiamo gli esempi: quando la luce comincia ad affievolirsi nascono il giallo, l’arancio o il rosso carminio profondo; durante il giorno vediamo l’azzurro. Questo dipende dalla qualità dell’incontro tra la luce e la tenebra.

Stiamo parlando di archetipi che sono alla base della vita, quindi si tratta di principi molto profondi, che hanno bisogno di tempo per essere afferrati, e compresi. Ma il loro effetto su di noi prescinde da una comprensione intellettuale, perché è l’esperienza diretta della pittura a lavorare direttamente sul nostro essere, proprio perché noi stessi siamo costituiti da luce, tenebra e colore.

Possiamo dire che il lavoro con i colori, mediante questa prospettiva, porta una buona connessione tra la nostra luce, ovvero la nostra essenza più “alta” e la nostra tenebra, quindi la nostra sostanza, il nostro corpo, che ci permette di fare esperienza di vita sulla terra. In altre parole riallinea le nostre due parti, la dimensione terrestre e quella celeste.
Quando queste due parti sono in armonia stiamo bene, nella vera salute e nella pace: questo è il nostro obiettivo, verso il quale “Luce, colore e tenebra” ci aprono la strada.

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